Forse abbiamo dimenticato il potere delle parole. A ridarcene memoria, a volte, ci pensano i poeti. Non si può parlare d’amore senza essere poeti. Non si può parlare dell’uomo, senza essere poeti.
Il cammino “Stai con me” è iniziato anche quest’anno. Il modello di animazione vocazionale, che caratterizzava le attività dell’Istituto a Verona, è stato esportato. Prima tappa: casa Madre, San Giobbe, Venezia. Poi, il 14 Aprile a Verona, nell’oratorio S. Maria Addolorata e infine a Fasano (BR), il 12 Maggio.
Se è vero che l’amore è una sfida, è ancor più vero che sfida è la missione di scaldare il cuore dei giovani perché l’amore li infiammi e li conduca alla gioia piena. E così ci siamo messi in gioco.
Più di quaranta ragazzi e ragazze, nella storica sala Sacro Cuore. Decine di giovani venuti da varie parti del Veneto per cercare qualcosa, forse Qualcuno… forse, più che per cercare, per “stare” con Qualcuno.
Ci siamo lasciati condurre dal brano della trasfigurazione, abbiamo lasciato che il nostro guardare si convertisse in un ascolto radicale, come fu per Pietro, Giacomo e Giovanni con la nube, che la visione del Tabor divenisse un comando d’amore.
L’invito a convertire l’amore che brucia, quello delle fiabe, quello dei racconti, in un amore che “dura”, quello che nessuno racconta e che da sempre governa il mondo, quello che si liquida in un breve: “…e vissero felici e contenti”.
Eravamo più di quaranta per interrogarci su come si possa allargare i confini del cuore all’ampiezza di Dio, su come si possa imparare a guardare e ascoltare con gli occhi e il cuore di Dio, su come, insomma, si faccia a “stare, davvero, con Lui”.
Perché essere discepoli non può limitarsi all’azione di un “sequere” anonimo. Deve trasformarsi in uno “stare” insieme. Occhi negli occhi, con quella sorgente d’amore che ti travolge fino a cambiarti il cuore.
“Se il Dio in cui credi non ti sta mettendo in subbuglio il cuore… non è Dio….”
E ora vi lascio… a qualche commento dei ragazzi…
Settimana scorsa è stato bellissimo anche pk ho conosciuto gente nuova e anche pk é stato molto interessante.
È andato molto bene. Bello e significativo il tema; unica cosa mi è dispiaciuto che mancasse una condivisione finale di come è andato il deserto tra il gruppo dei più grandi. Adorazione preziosa. Padre Vincenzo e Fra Daniel sono dei gran fighi.
A me lo stai con me è piaciuto moltissimo, è bello ritrovarsi assieme e staccarsi un attimo dal casino della vita di tutti i giorni. In particolare volevo di re che l'adorazione fatta così mi ha fatto venire i brividi, una cosa veramente pazzesca, molto molto bello. Mi sarebbe piaciuto fare il deserto, ma anche le attività sono state molto intense, erano delle attività che ti spingevano a fare qualcosa, a dire: "ehi, ci sono anch'io, è bello stare con voi e riflettere."
È stato molto bello, soprattutto per vedere altre realtà come quella del nostro oratorio. Mi sarebbe piaciuto fare più amicizia con quelli degli altri oratori tipo Venezia, ma chiaramente non è colpa vostra. È che eravamo di più noi e quindi risultava più "comodo" magari stare tra di noi. Le attività sono state interessanti, anche se il deserto deve essere stato una figata!
Tanta roba come al solito, stra figo e bello mi piace molto anche l'equipe di quest'anno che essendosi "allargata" permette di avere più punti di vista sulla stessa cosa rendendo gli incontri più vivaci e con qualche provocazione in più. Per il resto si è alzata un sacco l'aspettativa e non vedo l'ora dei prossimi incontri." Ipse dixit
Bello, una nuova esperienza che mi serviva e che spero continui, mi ha fatto riflettere su argomenti che ancora non avevo toccato
Vi aspettiamo ancora più numerosi il 14 Aprile a Verona e il 12 Maggio a Fasano!
FRA SIMONE FICHERA
“C'è sempre qualcosa di stupido nel volgere la poesia in una prosa
che si ritiene debba spiegare il significato della poesia”.
(John Dewey, VIII, L'organizzazione delle energie, p. 194)“
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