La formazione canossiana mira dunque come obiettivo terminale a realizzare la nostra identità di consacrati fratelli, diaconi o sacerdoti, nell'autentico spirito dell'Istituto, unificando e valorizzando nella stessa vocazione le diversità di ministero, di personalità e di cultura; a farci crescere continuamente come singolo e come comunità, nella disponibilità all'azione preveniente di Dio e nel servizio al suo disegno di salvezza per i piccoli e per gli ultimi, nella Chiesa e per la Chiesa.
La formazione deve essere intesa come l'incontro tra la perenne azione formatrice del Padre e la nostra progressiva disponibilità a lasciarci plasmare dalla sua mano creatrice. Nella nostra formazione personale, ognuno di noi è collaboratore di Dio. Questo processo progressivo e graduale avviene lungo tutta la vita, e l'azione prevalente di Dio garantisce continuità e unità alla nostra formazione. Richiede tuttavia da parte nostra la progettazione del cammino di formazione alla vita religiosa secondo tappe e scadenze che vanno dal primo approccio all'Istituto e all'ideale canossiano, fino al termine della vita. L'esperienza formativa investe tutta la vita del consacrato canossiano, anche se con obiettivi intermedi e modalità diverse ad ogni fase.
Nella nostra formazione prendiamo in considerazione le seguenti tappe:
IL PRE-NOVIZIATOè il tempo del primo accostamento ufficiale all'Istituto. Tempo in cui deve avvenire un graduale, ma reale cammino da un'iniziale intenzione di consacrarsi al Signore, sino ad una più chiara decisione di divenirne membro, chiedendo di entrare in noviziato.
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IL NOVIZIATOè il tempo opportuno in cui si acquisiscono e si stabiliscono saldamente le basi e le virtù che animano e guidano la vita del Figlio della carità. E' il tempo prezioso per cominciare l'opera della propria santificazione e per piantare bene il Crocifisso nel cuore. |
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LA PROFESSIONE TEMPORANEAE' il tempo della piena esperienza, o della personalizzazione integrale del carisma canossiano: tempo in cui il giovane coglie sempre più tale carisma come la sua identità, come il progetto di Dio che realizza al massimo grado la sua umanità, come ciò che lo fa sentire sé stesso e lo provoca a dare il meglio di sé. E' anche e soprattutto il tempo in cui al giovane professo è dato di sperimentare nella concretezza e nella quotidianità della vita, in modo costante e sempre più personale, l'ideale canossiano come il valore determinante del suo esistere, il nome che Dio gli ha dato, il tesoro della sua vita. |
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LA PROFESSIONE PERPETUAè l'opzione fondamentale e definitiva della vita e della libertà del canossiano. Chi professa fa pubblicamente l'oblazione totale di sé a Dio nella nostra famiglia religiosa al servizio dei piccoli e dei poveri, e s'impegna a vivere, donato a Dio con tutto l'essere e consacrato all'amore più grande, nello stile di vita povero, casto, umile e obbediente indicato dalla Regola.
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LA FORMAZIONE PERMANENTEè la “docibilitas” del singolo, tipico atteggiamento spirituale di chi sa d'esser lontano dall'ideale, e al tempo stesso è desideroso di crescere e capace d'imparare dalla vita d'ogni giorno. |
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