Siamo ARRIVATI!!!!!
Il risveglio ad Alessano, alle cinque del mattino, ha aperto l'ultima tappa del nostro cammino.
Dopo la colazione, offertaci dalla Casa della Convivialità, e la preghiera delle Lodi, nella piazzetta antistante la Chiesa di Sant'Antonio, ci siamo messi in moto per percorrere gli ultimi 14 chilometri di strada che ci separavano da Leuca.
Un tragitto tranquillo, per vie di campagna, ci ha riportati sulla via Francigena, che avevamo lasciato a Tricase e che ora ci avrebbe condotti alla meta. Con una certa trepidazione, ci siamo lasciati alle spalle muretti a secco, pajare, campi, e, in meno di tre ore, abbiamo raggiunto la solenne piazza del Santuario di Santa Maria di "finibus terrae". Davanti a noi, lo scenario stupendo del mare aperto; dietro a noi, più di 200 chilometri di cammino.
Ce l'abbiamo fatta: abbiamo raggiunto il confine estremo d'Italia.
Fatte le foto di rito, ci siamo subito diretti all'accoglienza dei pellegrini, per ritirare il Testimonium, la pergamena che certifica il nostro pellegrinaggio e lo riconosce come atto di fede e devozione, cui segue la concessione dell'indulgenza plenaria, secondo le norme della Chiesa. A Maria, custode dei confini della Terra, abbiamo quindi affidato la nostra vita, la nostra vocazione, e, soprattutto, la nostra Congregazione, chiamata ad "amare senza confini".
Alle 11.00 abbiamo partecipato alla Messa domenicale, unendoci alla preghiera di decine e decine di altri pellegrini e devoti.
Il nostro pensiero e ringraziamento è andato a tutti coloro che ci hanno accompagnato, con la preghiera e nello Spirito, in questo cammino: i confratelli, i benefattori, i nostri amici e parenti.
Su tutti scenda la benedizione del Padre, e doni pace, salute e gioia.
Siamo certi che porteremo a lungo nel cuore il ricordo di questa esperienza di fraternità, di fatica e di bellezza.
Un ottimo pranzo a base di pesce sul lungomare di Leuca ha segnato la conclusione del nostro cammino. Nel pomeriggio, infatti, siamo rientrati in auto a Fasano, dove ad attenderci abbiamo trovato molti amici della parrocchia e dell"Oratorio, a cui raccontare e mostrare le foto della nostra avventura, durante una tipica panzerottata.
Ci auguriamo di aver offerto un piccolo segno di come sia possibile non solo compiere l'impresa di camminare, recuperando un ritmo di vita che sa di antichità e Vangelo, ma anche e soprattutto di come sia possibile costruire comunione: unione nella differenza.
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